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Postscriptum

Storia

Eduardo

6 Febbraio 2008
ore 16:00

Eduardo Bonnin torna al Padre


Ho davanti a me la tua foto, Eduardo.
Non è facile scrivere quando le immagini ed i suoni della memoria si sovrappongono al gusto amaro delle lacrime ingoiate nel silenzio. E' il mio limite umano, alimentato dal rifiuto della sofferenza personale e da un distacco che la ragione e la legge inesorabile del tempo annunciavano.
Eppure i tuoi occhi sembrano scrutarmi nel profondo e mi appaiono più vivi che mai… e questo sguardo sembra accompagnarsi dalla tua inconfondibile voce che mi ripete, ancora una volta, il tuo saluto: "Hasta siempre, Giovanni!".
Nella lingua spagnola l'espressione "arrivederci" diventa "hasta luego", ossia " a dopo…", e pertanto quando ti accomiatavi con un "hasta siempre!", il tuo era un saluto che confluiva in un orizzonte di Eternità.
Eduardo ci hai voluto bene… hai voluto bene ai tuoi amici italiani, hai voluto bene ai nostri giovani quando li hai incontrati ed il tuo affetto, come quello di un nonno affettuoso, si è manifestato nel portarli a prendere un gelato…
Vecchio, caro Eduardo, eri il più giovane tra di noi, mi lasci un patrimonio di ricordi ed emozioni che mi accompagnerà sempre. Mi accompagnerà sempre quella sensazione di essere importante per te, come erano importanti per te tutti coloro che incontravi; avevi la capacità di vedere negli altri soltanto il buono ed il riflesso divino che alberga in ogni uomo.
Il tuo corpo mortale sosta adesso nella chiesa adiacente a quello che fu il carcere di Mallorca, da quel carcere da dove, tanti anni fa, si innalzarono al cielo i primi due "missionari" del Cursillo, avevi affidato loro una raccomandazione… e la loro missione non fallì.
Oggi sei tu a fare il salto nell'eternità, noi ti chiediamo di intercedere presso il Padre per questo nostro movimento che viene spesso manipolato, travisato, utilizzato. Tu che tanto hai fatto per noi quando eri vivo, cosa non farai adesso che vivi nella luce?
I tuoi occhi mi dicono che, ancora una volta, sto sbagliando e che la mia tristezza non è la tua tristezza, perché adesso vivi pienamente quella gioia che pregustavi in vita ogniqualvolta incontravi un corsista.
Ora la riunione di gruppo la farai con i due condannati a morte, con il vescovo Juan Hervàs, con don Juan Capò, con don Sebastian Gayà, con tutti i corsisti del cielo… strano incontro tra assassini pentiti, uomini di Chiesa, uomini comuni così diversi… immagino ognuno di loro di un colore diverso, ma che, tutti insieme, splendono come l'arcobaleno.
Forse il Paradiso è così.
Hasta siempre Eduardo!
Giovanni Genovese
Aversa 10 Febbraio 2008


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